Conto alla rovescia per la nuova Xbox

Dopo l'annuncio newyorchese di Sony tocca a Microsoft svelare come intende interpretare l'ottava generazione di console domestiche attese nei negozi con tutta probabilità nelle vacanze natalizie di quest'anno. La presentazione è prevista alle 20 (ore italiana) a Redmond (Washington) nell'Xbox Campus vicino allo storico Exciting time on xbox campus
quartier generale della società fondata da Bill Gates.  A due settimane dall'E3, la fiera del videogame più grande del mondo, Microsoft ha chiamato la stampa mondiale per una anteprima della sua console (nome in codice Durango). La macchina di Microsoft parte con il favore del pronostico, la sua Xbox 360 continua a vendere, ha superato i 77 milioni di macchine installate ma è davanti solo di un soffio alla rivale Ps3. Escludendo il successo commerciale di Wii che ha vinto a sorpresa la precedente console war, quella di Microsoft è la piattaforma che sotto il profilo dei servizi ha innovato di più. Certamente la più multimediale delle tre, nel senso che ha creduto e sta credendo di più al concetto di console come media center. 

Le indiscrezioni 

Ecco perché proprio su questo fronte di si aspettano le novità più interessanti.  A partire da una più profonda integrazione con i servizi online per arrivare a una spiccata vocazione multimediale della macchina.  I videogiochi, per capirci meglio, non saranno l'unico asset per valutare la console in generale. In particolare per Redmond la nuova piattaforma comporterà una integrazione più completa con Windows 8. Per il management della multinazionale del software quella di Window 8 è una una priorità ineludibile e l'occasione per connettere le console con tablet, smartphone e computer in un unico ambiente.  In questo senso la nuova Xbox sarà chiamata a uniformarsi non solo nell'aspetto ma anche nelle funzionalità al sistema operativo di Microsoft, ancora a caccia di un punto di equilibrio sotto il profilo della user-interface, di una vocazione lato business e di numeri convincenti in termini di vendite e di mercato.   

L'identikit

Una premessa: gli anni “Ottanta” delle console sono alle nostre spalle. Non è più tempo di spese pazze, di architetture hardware innovative e scommesse tecnologiche ardite. I rumors ma più che altro il buon senso indicano che Durango sul fronte hardware non sarà dissimile dalla Ps4: un pc di fascia medio-alta con spiccata sensibilità alla gestione della grafica e una vocazione spinta al networking. Sappiamo che i microprocessori saranno Amd. Quanto alle specifiche la piattaforma dovrebbe essere quad-core, la ram a 8 Gb e tra i supporti compatibili potrebbe esserci anche il Blu Ray. Se qualche numero fosse superiore o inferiore a quello di Ps4 non occorrerà stracciarsi le vesti perché alla fine come al solite conterà il supporto degli sviluppatori. Come dire, senza i big dell'editoria dalla propria parte non si va da nessuna parte.   

La novità

La killer application dovrebbe essere un l'integrazione con un set-top-box, un sintonizzatore per l'Iptv per accedere a contenuti premium e servizi progettati all'interno dei confini nazionali. Se così fosse, come avviene per il mercato degli smartphone, i partner sarebbero stimolati a offrire insieme alla macchina app ad hoc o forme di abbonamento a contenuti di pregio. Un modello di business di questo tipo avrebbe l'indubbio vantaggio di incentivare la formazione di un ecosistema di applicazioni e servizi progettati per il mercato italiano. Se così fosse, le ricadute positive non interesserebbero solo gli sviluppatori di software ma anche i produttori di audiovideo e gli editori. 

Prezzo.  

Michael Patcher, analista di Wedbush Securities e tra gli addetti ai lavori più ascoltati dell'industria videoludica è convinto che al di là di grandi, sorprendenti e imprevedibili innovazioni la differenza la farà il prezzo della console.  Per dirla in altri termini, se dal cappello non usciranno conigli bianchi il mercato guarderà solo al prezzo e a una concorrenza che non vede più solo protagonisti del videogame le console domestiche ma anche tablet, smartphone e social network.  Per convincere analisti finanziari quindi il prezzo non dovrebbe superare i 400 euro. Al quartier generale della Sony si ricordano ancora oggi la reazione di analisti finanziari e vendor quando nel 2006 alla presentazione della Ps3 comunicarono il prezzo di lancio del modello premium. Per assorbire lo shock di 599 dollari a macchine Playstation ci mise due anni e numerosi tagli di prezzo per allinearsi alla concorrenza. A Tokyo questa lezione dovrebbero averla imparata. 

Gli errori da non comettere

La macchina dovrà essere accompagnata da una offerta di giochi al lancio ampia e di qualità. Uscire nei negozi senza una line-up di qualità rischia di generare un effetto Wii U che non ha convinto sviluppatori indipendenti e grandi publisher a produrre giochi in esclusiva e per questo forse continua a registrare vendite al di sotto delle attese.  Un errore da non commettere è quello di puntare tutto sui servizi online. Il rumor trapelato in rete di una macchina “always-online”, sempre connessa per giocare in single player ha suscitato reazioni scomposte da parte di editori videoludici e non. Kinect non è considerata una carta vincente. La periferica che rileva il movimento del corpo e la voce ha deluso sotto il profilo videoludico. Nessun titolo ha davvero convinto il pubblico.  Al contrario i produttori di televisioni hanno imparato da Microsoft a usare questo tipo di dispositivi per governare canali e funzioni video. Infine, sarebbe un errore, ma solo in termini di comunicazione mostrare stasera la console a spizzichi e bocconi: il controller, magari una foto del processore e qualche schermata di gioco (il riferimento al lancio di febbraio di Ps4 è voluto). A poche settimane dall'E3 il tempo per e tattiche di marketing è finito. I big player sono chiamati a calare i loro assi. La console war è iniziata.

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