Giocavo a Ninja Blade che è ambientato a Tokyo. Più che l'esperienza del Ninja ero interessato a tornare sulle strade di quella metropoli. A dire il vero, ho scoperto, della capitale nipponica odierna c'è poco anche perché il gioco per Xbox 360 è proiettato in un lontano 2030. Il che ha giustificato i programmatori a realizzare una Tokyo piuttosto caricaturale, scura e con palazzoni spettrali.
La Tokyo che ho lasciato la scorsa settimana è invece solare nel suo essere notturna. Mi spiego meglio: sembra nata per illuminarsi la notte. E non solo per i suoi neon e le sue insegne brillanti. Ma per chi ci vive, per coloro che sono illuninati dai neon. Del resto – ricordo – è pur sempre la città che ha ispirato Blade Runner, caotica ma non per il traffico (non ho sentito un colpo clakson e mai una sgommata). Bensì per l'umanità che si agita nelle sue strade. Milioni di persone che vivono fino in fondo la loro città. E forse è questo la sensazione che più mi manca e che un videogioco o un libro potrebbe regalarmi. A dire il vero un libro c'è: After Dark di Murakami Haruki.
L'ho letto prima di partire. E' magia come tutti i libri dello scrittore nipponico. E racconta come nessuno Tokyo.