Thomas Gensemer ha curato la campagna online di Obama. Per aiutare il presidente degli Stati Uniti a vincere le elezioni ha mandato più di un miliardo di mail e ha costruito il social network my.barackobama.com grazie al quale ha coinvolto 13 milioni e mezzo di volontari e raccolto più di 500 milioni di dollari. In Lombardia i due candidati alla presidenza della Regione non hanno Gensemer dalla loro ma una chiara strategia molto personale per affrontare la campagna online.
Roberto Formigoni la sfida del 2.0 l’ha presa sul serio: sul sito www.formigoni.it non manca proprio nulla. Tutto l’armamentario del 2.0 fa la sua bella presenza: Youtube, Flickr, Facebook, Twitter. Ha anche un servizio Sms, la radio web e il feed Rss, un sistema per essere aggiornati in tempo reale su quello che dice e che fa. Ma il fiore all’occhiello è You Formigoni, un portale video basato sull’account di Youtube. Qui campeggia una grande foto del presidente interattiva. Il viso è pixellato e da ogni quadratino parte un video che ritrae il candidato del centrodestra in vari momenti: in bicicletta, al parco, durante gli impegni ufficiali. La regia appare curata in ogni minimo dettaglio.
Il sito di Filippo Penati, il candidato del centrosinistra (www.penatipresidente.it) appare più spartano nella forma. In basso a destra sotto la foto c’è la scritta Penati 2.0. Qui troviamo il il logo di Facebook che conduce all’account del presidente della Provincia, una f su sfondo rosa con sotto la scritta Flickr e il canale di Youtube. Stupisce un po’ quella f su sfondo rosa, una invenzione visto che Flicker, uno dei principali siti per la condivisione di foto, ha un logo diverso. Quanto al resto, Penati non ha un suo micro-blog su Twitter, almeno per ora.
Un po’ superficialmente, contando gli strumenti del 2.0 impiegati la differenza tra i due candidati appare vistosa. «Naturalmente quando si parla di social network – spiega Antonio Sofi, professore all’università Firenze di sociologia dei nuovi media e curatore della campagnia online di Enrico Rossi per la Regione Toscana – non conta solo il numero di strumenti 2.0 occupati. Più importante è non produrre contenuti finti. Le reti sociali sono un ambiente translucido nel senso che sono trasparenti, si intuiscono gli ingranaggi al loro interno. A differenza della tv, la finzione è più evidente». Secondo Sofi è un errore rinchiudersi nella rete tanto quanto usare per esempio solo la televisone. La vera chiave è la convergenza della comunicazione e naturalmente la propensione all’ascolto.
Se infatti entriamo nei social network ci sono alcune sorprese. Per esempio, il canale Youtube attivato da Penati è un po’ più vecchio rispetto a quello di Formigoni(21 giugno 2007 contro l’11 dicembre di quest’anno del presidente uscente della Regione). Su Facebook Penati ha 2100 amici circa (rilevazione al 10 febbraio) contro i 1.800 di Formigoni. Sorpasso del candidato del centrodestra invece sulla fan page.
Più interessanti del numero di amici su Facebook (veri o presunti) sono le sezioni veramente interattive del sito dove si chiede all’elettore di proporre idee. A febbraio Formigoni ha avviato un servizio: "Costruiamo il programma" dove si può postare e condividere una idea. Scorrendo l’applicazione sono arrivate un centinaio di proposte. Molte quindi ma tutte abbastanza formali: la maggioranza inizia con "Gentilissimo presidente", "caro presidente" ecc. C’è anche una sezione, "Parla con me" che propone di partecipare a un sondaggio online. Penati invece ha scelto di rendere commentabili i dieci punti del suo programma. I post sono minori (fino ad ora) ma il contenuto appare più vivace.
«Infine – aggiunge Sofi – è importante mantenere un patto comunicativo forte. Nessuno pretende che il politico o direttamente o per interposta persona paghi qualcuno per rispondere a ogni post. Ma deve dare un segnale di ascolto. Per una campagna online è un aspetto veramente importante».
L'articolo è uscito sul Dorso Lombardia del Sole 24 Ore uscito il 17 Febbraio 2010