Sono sincero, dall'iPad non mi aspettavo granché. iPod, iPad e iPhone rappresentano il 70% del loro fatturato. E' un mondo che macina una quantità di quattrini impressionante. Perché aggiungere un oggetto geneticamente diverso? Innovare con il rischio di toccare qualche cosa che giù funziona benissimo? Non conviene. O magari ci vuole ancora tempo. Di fatto Tim Cook, il nuovo capo, è uno che dà retta agli ingegneri e quindi ha pensato bene di limitarsi a migliorare, potenziare, alzare l'asticella tecnologica un po' più in alto. E ha fatto bene. La rivoluzione invece l'attendevo con l'Apple tv. Gli annunci per la scatoletta nera sono stati una qualità video a 1080p e il prezzo invariato a 99 dollari. Con la Google tv alle porte europee, Youtube che spinge di maledetto su contenuti e show tematici e una smart tv che faticosamente sta cominciando a mostrare qualche cosa di decente da Apple mi aspettavo il colpo di coda, la magia. L'accordo con major e produttori di contenuti che avrebbe messo tutti in riga creando come aveva fatto Jobs con la musica un nuovo mercato digitale degli audiovideo. Lo so, sa un po' di favoletta. Ma ricordiamoci che Apple è seduta su una liquidita che sfiora i 100 miliardi di dollari. Che vanta perlaltro la capitalizzazione più alta del pianeta (quasi 500 miliardi di dollari). Non è più il piccolo ribelle di genio. E' il gigante a cui guarda l'industria globale dell'elettronica di consumo. Che nel bene o nel male detta la linea in termini di innovazione. In questo frangente la verà novità, per così dire, è il display retina. Una milionata di pixel in più della concorrenza. E un processore quadcore a muovere tutti questi poligoni per una risoluzione che superà Xbox360 e Ps3. Una magia? Non direi. Più che altro una performance da ingegneri. Saranno loro l'uomo nuovo della Apple?