American Horror Story: Apocalypse è la serie di Natale. La trovate su Fox di Sky. Siamo all’ottava stagione ed è in corso. Parliamo di una brillante serie horror scritta e inventata da Ryan Murphy. Diciamo subito che allungare lo “spavento”, tagliarlo e ricomporlo con i tempi di una serie tv era sulla carta una impresa non banale. E’ stata risolta con stile e creatività. Con presenze di altissimo livello come i ruoli interpretati da Jessica Lange, una squadra di attori che si è misurata in ogni stagione interpretando personaggi diversi, con il gusto del macabro e il respiro di chi conosce benissimo l’algebra delle serie tv. L’ingrediente base di American Horror Story è il progetto – neanche tanto esplicito – di mettere in scena tutti gli archetipi del genere horror, dalla casa infestata dai fantasmi alle streghe al pagliaccio assassino. Il passo però è moderno da clip di Mtv (detto così sa di vecchissimo ma non è un prodotto per giovanissimi) e il sapore piccante (molti gli ammiccamenti al thriller psicologico-sexy). Inoltre, il vero asset è quello di non volere fare paura a tutti costi. Quanto illustrare l’horror con la curiosità di chi si può prendere il tempo di guardare anche dietro e davanti a chi, di mestiere, cerca lo spavento facile-facile. Detto meglio, non c’è ansia da salto sulla sedia. Più gusto per consegnare una ambientazione coerente e ricca di dettagli. Detto questo, non tutte le stagioni sono riuscite bene. Su tutte svettano Murder House e Coven. E proprio da queste due prende spunto American Horror Story Apocalypse che parte illudendo lo spettatore con il classicone del futuro post-bomba per atterrare su un sit-com demoniaca leggera leggera. American Horror Story con questa ottava stagione sembra posizionarsi come la Marvel dell’horror. Perfetta per il post-abbuffata da pranzo di Natale. Un intrattenimento sano e scacciapensieri. I puristi del genere si ribalteranno nella tomba ma quello che stiamo vedendo è un nuovo genere. Peggio per loro.
American Horror Story: Apocalypse è la serie di Natale
American Horror Story: Apocalypse è la serie di Natale. La trovate su Fox di Sky. Siamo all’ottava stagione ed è in corso. Parliamo di una brillante serie horror scritta e inventata da Ryan Murphy. Diciamo subito che allungare lo “spavento”, tagliarlo e ricomporlo con i tempi di una serie tv era sulla carta una impresa non banale. E’ stata risolta con stile e creatività. Con presenze di altissimo livello come i ruoli interpretati da Jessica Lange, una squadra di attori che si è misurata in ogni stagione interpretando personaggi diversi, con il gusto del macabro e il respiro di chi conosce benissimo l’algebra delle serie tv. L’ingrediente base di American Horror Story è il progetto – neanche tanto esplicito – di mettere in scena tutti gli archetipi del genere horror, dalla casa infestata dai fantasmi alle streghe al pagliaccio assassino. Il passo però è moderno da clip di Mtv (detto così sa di vecchissimo ma non è un prodotto per giovanissimi) e il sapore piccante (molti gli ammiccamenti al thriller psicologico-sexy). Inoltre, il vero asset è quello di non volere fare paura a tutti costi. Quanto illustrare l’horror con la curiosità di chi si può prendere il tempo di guardare anche dietro e davanti a chi, di mestiere, cerca lo spavento facile-facile. Detto meglio, non c’è ansia da salto sulla sedia. Più gusto per consegnare una ambientazione coerente e ricca di dettagli. Detto questo, non tutte le stagioni sono riuscite bene. Su tutte svettano Murder House e Coven. E proprio da queste due prende spunto American Horror Story Apocalypse che parte illudendo lo spettatore con il classicone del futuro post-bomba per atterrare su un sit-com demoniaca leggera leggera. American Horror Story con questa ottava stagione sembra posizionarsi come la Marvel dell’horror. Perfetta per il post-abbuffata da pranzo di Natale. Un intrattenimento sano e scacciapensieri. I puristi del genere si ribalteranno nella tomba ma quello che stiamo vedendo è un nuovo genere. Peggio per loro.