Per una volta non si indossano mimetiche, non si spara, non si combatte ma tocca nascondersi e sopravvivere. This War of Mine è un videogioco sviluppato da 11bitstudios. Ne scrivono con coscienza (e scienza) due colleghi-compari qui e qui. Il gioco uscirà entro la fine dell'anno, il trailer è naturalmente molto bello, il dubbio è che si riveli uno di quei titoli che piacciano tanto (e solo) ai giornalisti. Perché? Perché si fanno raccontare bene. Sono titoli facili. Ed è un bene perché contribuiscono ad allargare i confini dei ragionamenti che si possono appoggiare ai giochi elettronici. Senza addentrars troppo nelle potenzialità narrative del medium ludico bisogna dare atto atto agli sviluppatori polacchi che ci vuole comunque coraggio ad esplorare le dinamiche degli anti-eroi. La tecnica del cambiamento di punto di vista è poco o per nulla utilizzata nei videogiochi. Eppure, le potenzialità sono infinite. Il pericolo è che senza gameplay e idee convincenti possa venire accolta dal pubblico con freddezza. Ricorda un po' quando da piccoli toccava scegliere chi doveva giocare in porta. Nessuno alzava la mano. Volevamo tutti giocare in attacco e segnare gol. Ma allora, eravamo bambini. O no?