Grazie a due clamorosi scoop, uno del Guardian e uno del Washington Post l'America si è svegliata stamattina meno libera ma più consapevole. La Nsa non si sarebbe limitata a controllare i tabulati telefonici di Verizon ma avrebbe anche puntato gli occhi sui dati dei giganti di internet (Microsoft, Yahoo!, Google, Facebook, PalTalk, Aol, Skype, YouTube, Apple). I diretti interessati negano (se lo ammettessero i titoli in Borsa crollerebbero) affermando di aver concesso l'accesso ai loro server rispettando la legge e quindi in sequito a un'ordine da parte della magistratura. Il punto però è un'altro. I documenti in mano al Washington Post dimostrebbero l'esistenza di una accesso diretto agli archivi dove sono custoditi i dati degli utenti. La Nsa potrebbe contare su una backdoor, una porta di accesso autonomo e indipendente per spiare le informazioni che circolano nelle piattaforme online. Se fosse così sarebbe la prima volta che un Governo piazza una cimice informatica dentro i giganti del web. Difficile credere che tutto avvenisse con il consenso dei diretti interessati. In quanto società quotate in Borsa parte del loro valore commerciale è anche legato alla privacy che garantiscono ai propri utenti. Se al contrario tutto fosse avvenuto all'"insaputa" dei vari Google e Apple allora è davvero un altro paio di maniche. In ogni caso il governo dovrà rispondere del suo operato prima che davanti ai giudici ai suoi cittadini.
La privacy all'americano. Sarà interessante apprezzare le reazioni di un popolo che dopo i fatti dell'11 settembre si è scoperto diviso sul concetto di privacy. La giustificazione di Obama che chiama in causa la lotta al terrorismo arriva in un momento particolare della storia americana. Per la prima volta però gli organi di vigilanza, l'Antitrust e pure il Congresso hanno cominciato a sanzionare le violazioni della privacy dei big di Internet. I sette milioni di multa a Google per la violazione della privacy legata alla raccolta di immagini di Street View dimostrano che le autorità statunitensi (nello specifico l'Fcc) non prenderanno più sotto gamba reati. Certo sono piccole cifre (rispetto al bilancio di questi giganti) ma il messaggio è chiaro. Sarà interessante capire se ci sarà un cambiamento di "sensibilità" dopo l'affaire Prisma. Di sicuro c'è però un'America che in qualche modo si è attrezzata per tempo per garantirsi il proprio anonimato. Secondo il documento del Post i contenuti che vengono analizzati per proteggere la sicurezza nazionale, sonoi messaggi di posta elettronica, le chat, i video e le fotografie. Esistono software per garantirisi l'anonimato in rete.Tor è il più famoso e rende anonima la navigazione in rete.Curiosamente il paese che nel mondo che usa di più questo specifico è proprio l'America. Al secondo posto ci siamo. Ma questo è un altro discorso.