Vieni avanti creativo

E' l'anno della creatività ma io non ci sto dentro. Mi sono sentito così giovedì a Roma a un convegno organizzato dalla Provincia dal titolo didascalico “Giornata della Creatività”. Missione dell'iniziativa comunicare che Provincia e Regione mettono insieme poco meno di un milione di euro per mettere in piedi qualche cosa di creativo (è con soli questi soldi di creatività ce ne vuole davvero). Il mio compito invece era quella di moderare la tavola rotanda con gli stranieri, ovvero con i manager “illuminati” di Barcellona, Edimburgo ed Amsterdam. Devo dire che è stato molto istruttivo, sopratutto grazie a Pier Luigi Sacco che ha espresso con chiarezza un concetto: il nostro patrimonio culturale ha una scadenza, se noi come Paese continuiamo a trattare la cultura come guardiani notturni di un museo rischiamo di perdere anche quel poco di vantaggio rispetto agli altri.
“Non è trasformando Venezia in un immenso bed and breakfast che si attirano più turisti – ha spiegato -. Il ruolo dell'amministratore pubblico è quello, come dire, di apparecchiare la tavola lasciando ai cittadini decidere quello che voglio mangiare. Invece, la Stato continua a decidere il menù culturale del paese limitandosi a contare quanti hanno partecipato al banchetto per valutare l'iniziativa”.
Gli interventi degli amministratori stranieri hanno dimostrato la veridicità delle parole di Sacco.
Peccato che quando hanno parlato gli stranieri, di amministratori locali ce ne erano proprio pochini.
Comunque, qui di seguito il meglio di quanto detto durante la mattinata del convegno. 

Isabel Roig, manager del Barcelona Design Centre: Design non significa creare dei Luna Park. Significa progetto intelligente delle città.

Robert Marijnissen, manager e consulente Amsterdam. Soldi, persone e idee, alle città serve solo questo

Andrea Marini city design leader di Edimburgo
Le periferie sono uguale dappertutto.  ogni città deve essere diversa perché anche dal punto urbanistico deve raccontare la propria cultura. 

Giuliano Da Empoli, sociologo. Creatività non significa ragazzi in scarpe da tennis, giacche nere di velluto e velleità artisitiche. Significa disciplina perché la creatività è sempre poco fuori dalla rete di coloro che si occupano di cultura.