Trapeze è un manga. Anzi è uno psico manga nel senso che parla di psicologia. Quando sono stato in Giappone ho letto un paio di libri che denunciavano la difficoltà sei giappponesi a misurarsi con l'intimo. Psicologi e psicanalisti faticano a trovare il ruolo che hanno qui da noi. In sostanza i giapponesi non sono un popolo che si guarda dentro. Cioè raramente si mettono sul lettino dell'analista. O quantomeno non lo fanno spesso quanto noi con gli strumenti terapeutici di origine occidentale . Questo cartone animato è particolarmente interessante perché indica che qualche cosa sta cambiando. Ma soprattutto perché i giapponesi riescono sempre a trovare quel lato giocoso che proprio noi abbiamo dimenticato. Peraltro: in Giappone per captare segnali deboli non c'è nulla di meglio dei manga. Comunque, la segnaletica di "Trapeze" richiama In Treatment, la serie televisiva dedicata alla psicanalista. In ogni puntata si analizza un paziente diverse. In In Treatment giunto ora alla seconda stagione i pazienti sono sempre gli stessi ma in fondo sono solo dettagli. La parte interessante è che chiaramente fobie, nevrosi e disturbi della personalità sono affrontate con leggerezza e follia nipponica. A partire dalla sexy infermiera: c'è sempre una sexy infermiera nei manga (chi ha avuto una adolescenza da otaku ricorderà La clinica dell'amore. Vestita di rosa carne, con guantini di pizzo e una sigaretta sempre accesa. La sua funzione non è chiara nonostante l'abbigliamento e lo sguardo tenebroso. La psicologa porta una maschera da orso verde con tanto di stella rossa sull'occhio (non la indossa sempre, ogni tanto se la toglie) Poi c'è uno in camice con la testa grossa che ogni tanto salta fuori e dice la cosa giusta e "scientifica" sul disturbo pscologico spiegando quanto è diffuso, dando qualche numero e qualche esempio eccellente. Il tono è un po' "lo sapevate che" ma l'intento è chiaramente educativo. Nella puntata che ho visto io il paziente era una star del baseball che di colpo non riesce più a lanciare la palla. Rispetto a In treatment – che a volte è pesante come il piombo – è più superficiale e semplicistico (un manga non si può confrontare con una serie televisiva). Ma il messaggio di "guardarsi di più allo specchio" e "cercare sempre una consapevolezza più profanda del proprio agire" è lo stesso. Declinato alla giapponese, questo sì. Ma chi ha detto che la giocosità non è terapeutica?
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