Adult

A Steve Jobs non piace il porno. O meglio: non piace che i suoi prodotti spaccino contenuti a luci rossi. Lo ha detto e ribadito più volte, anche recentemente.  E infatti su itunes non troverete nulla di questo genere. Il che è assolutamente  lecito. Ci mancherebbe. Ognuno sui propri "giocattoli" ci mette quello che vuole. Mi sono chiesto però quanto sta perdendo Steve Jobs rinunciando al proibito. Il calcolo non è semplice ma una misura indicativa può essere presa da questa tabella di Nielsen

Prova1
 
Si tratta del tempo medio mensile che gli italiani passano su internet. Sono tempi medi quindi esprimono concetti medi. In altre parole, questi numeri vanno presi con le giuste molle statistiche. Lo scopriamo entrando più nel dettaglio: in media passiamo sette ore sui social network, nelle comunità a chattare, aggiornare il profilo o pubblicare foto. Quasi tre ore le passiamo con i giochetti oline mentre al terzo posto troviamo la categoria Adult che come è facile immaginare rievoca il proibito. Ebbene, secondo le rilevazioni Nielsen stiamo in quanto popolazione online, una ora e trenta davanti ai siti porno. Non di seguito o nella stessa giornata, azzarderei. La tempestica di assunzione del porno di solito non è paragonabile a quella di un film. So di non rischiare di essere smentito. …. Oddio sicuramente qualcuno si appassiona alla trama e quindi non vuole perdersi il finale ma di solito, come dire, la dieta a luci rosse è più vicina al finger food che a un pranzo domenicale. Eppoi la fruizione a luci rosse è attraversata dal 2.0, ovvero in siti di condivisione di video per adulti sul modello youtube con durate comprese tra i trenta secondi e la mezz'ora. Per dirla più chiaramente questa ore e mezza andrebbe spezzettata in sessioni di alcuni minuti. Il che renderebbe la frequenza di questi siti molto alta. Molto alta. Paragonabile incredibilmente all'informazione online. Il raffronto statistico regge. Gli analisti di Nielsen mi hanno spiegato che i 52 minuti medi che passiamo a leggere notizie online vanno calibrati al numero di sessioni che risultano quindi frequenti. Molto frequenti. Leggiamo quindi ogni giorno ma molto velocemente, giusto qualche titolo e uno o due articoli. Un fast aggiornamento. Viene quindi da domandarsi: regge il paragone con la fruizione dei contenuti adult? Bella domanda.