In America i parchi nazionali sono puliti, divertenti e pure efficienti. Fanno quasi rabbia quanto sono riusciti a rendere la natura amichevole, servizievole e pure selvaggia. Il grand canyon in particolare è la meta per famiglie per eccellenza. Arrivano da ogni parte degli Stati Uniti, si comprano felpe, magliette e berretti con il logo del Grand Canyon e se ne vanno via tutti contenti. Come fai a dargli torto? La passeggiata lungo la roccia che sprofonda nel vuoto è mozzafiato. All'alba lo scenario è dantesco, con gole e dirupi che si colorano di fuoco. Durante il giorno invece il panorama è per tutte le età, formato famiglia appunto. Emozionante ma non pericoloso, educativo e mai noioso. Con questi presupposti il ristorante all'interno del parco non poteva che essere disegnato per accogliere la qualsiasi anche se i tavoli per due sono veramente pochini. In questo contesto appassionarsi al cibo è difficile. Ordini la cosa più americana che trovi sul menu per poi fissarti sulle famiglie che si nutrono accanto a te. Sono bellissime: tutti i componenti con la stessa maglietta. Solo la mamma a volte, anzi raramente può restare con una camicetta senza dover per forza stare in t-shirt o felpa. La formazione tipo sono: lui sulla quarantina, lei sulla trentina e tre figli. Uno piccino, la figlia fotocapia della mamma e l'adolescente. Ne conto tre ma ce ne sono anche da quattro o cinque. Solo che non credo all'effetto Famiglia Bradford quanto alla fusione di più nuclei famigliari. In ogni caso ordino un bistecca (Mustard Rosemary Beef), una birra e le immancabili patate. Siccome ho camminato mi sento giustificato a mangiare come un maiale. E poi nei tavoli accanti tutti sembrano mangiare le stesse cose. Perché ai parchi siamo tutti uguali, tutti una grande famiglia serena e vivace. Certo l'adolescente con lo sguardo perso nel vuoto che vorrebbe essere altrove c'è, e sempre ci sarà. Ma chissenefrega. Evviva queste belle famiglie che viaggiano unite e compatte come una squadra di football. Evviva lo spirito di gruppo che le anima, il papà che fa il papà, che osserva e controlla tutto. La mamma che consiglia e accudisce il più piccolo. I figli eccitati e richiedenti che si fanno i dispetti. Evviva il conformismo, le bistecche con le patate e la coca cola con il ghiaccio. E viva anche il prozac che accende sorrisi e stempera tensioni sul ciglio inquieto del canyon.
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