Il calcio non è un videogioco

Nel giro di dieci giorni due presentazioni una dietro l'altra su Fifa e Pes, ovvero il meglio del calcio videoludico. Fifa, si sa, dal 2008 in poi è migliorato tantissimo. Qui da noi Pes vende ancora di più ma la critica(riviste di settore e hard core gamers) hanno già scelto quello che sarà il campionato più bello del mondo. Effettivamenti i canadesi di Fifa hanno svolto un lavoro immenso. L'impatto grafico è da Sky in Hd, la partitona  online con gli amici è una grande invenzione e anche la fisica del pallone è finalmente accettabile. Insomma, quelli di Fifa si sono lasciati alle spalle giocatori che pattinano nel verde, gol improbabili, portieri volanti e cross tesi come fionde. Nel Fifa 12 che uscirà in autunno hanno disegnato il nuovo stadio di Torino, ripreso con nuove tecniche in 3D il volto dei giocatori di Milan, Juve e altre squadre, migliorato il calcio mercato e movimenti con la palla a terra. Evidentemente se lo possono permettere. Konami ha vissuto due anni travagliatissimi. Non ha le licenze (quelle non le ha mai avute), il motore grafico non ha compiuto miglioramenti giganteschi (dal 2009 in poi) e se togliamo la fisica del pallone che resta la migliore c'è ben poco da dire.  Ieri però di parole ne sono state spese molte. Il rappresentante italiano della Konami con passione   ha difeso la way of life di Pes. Il lavoro sull'intelligenza artificiale dei giocatori.Algoritmi talmente sofisticati – a detta sua – da spremere il 50% della capaità di calcolo della macchina. Epoi l'importanza del calcio giocato su quello parlato, il fatto che chi gioca a pallone  preferisce Pes, che i giapponesi sono interessati a ricreare l'esperienza sul campetto piuttosto che quella davanti al televisore.  Si è detto anche che se Fifa è una soap opera allora Pes è un film di Spike Lee. Una arringa interminabile a tratti struggente più spesso surreale che però mi ha convinto ancora una volta di più che il calcio non è un videogioco. Almeno qui da noi. E forse anche più divertente così.

Qui sotto un audiovideo di Pes presentato a Los Angeles