Come al solito si preparano a fare le cose in grande. Quando l'anno scorso, precisamente il nove novembre, debuttò Call Of Duty: Black Ops, sapevamo un po' tutti che avrebbe polverizzato ogni record. Dopo cinque giorni nei negozi ha raccolto qualcosa come 650 milioni di dollari. Dodici mesi dopo aveva incassato più di un miliardo di dollari. Quelli di Activision non potevano aspettarsi di meglio. Quella di Black Ops però è stata una conferma. Conferma del successo commerciale di un genere, quello degli sparatutto, che da alcuni anni ha detto tutto quello che c'era da dire. Almeno così si pensava all'E3, la fiera dei videogiochi di quest'anno. Se c'è un genere maturo (per quanto immaturo) è proprio quello dei "camminatori con pistole e cannone". Si può lavorare su ambientazione, armi, dettaglio ma la sostanza è sempre la stessa: ci si muove in un ambiente in 3D con visuale in prima persona. La missione? Sparare come dei matti a tutto quello che si muove (o quasi). Un genere noioso ma rassicurante. Sai quello che compri. Ecco perché Call of Duty: MW 3 sarà un'altro successo. Ne siamo certi. Anche perché a livello commerciale solo i giochi di calcio "tirano" più degli sparatutto. Nella classifica Aesvi dietro ai vari Fifa e Pes c'è Battlefield 3, probabilmente il vero capolavoro di quest'anno. Il gioco che è riuscito nella missione di alzare ancora di più gli standard. Rispetto all'anno scorso Activision ha un rivale davvero tosto che può fare la differenza. Sostanzialmente questa è l'unica novità. Per il resto. si spara. Sì si spara come dei matti.