Quando hai quarant'anni ti nascondi dietro Scarlet Johansson. Perché altrimenti dovresti essere interessato a "The Avengers" al cinema e pure in 3D? Invece, per quanto indiscutibilmente la Johansson nei panni di Vedova nera, con i capelli color del rame e la tuta nera aderente meriti (solo quando sta zitta però. Troppo gattona rispetto al personaggio duro e selvaggio di Natasha Romanoff) The Avengers non è filmetto da patiti-dei-fumetti-troppo-cresciuti. All'anteprima di ieri a Milano, proprio i patiti dei fumetti-Marvel-troppo-cresciuti di solito particolarmente critici nei confronti delle trasposizioni cinematografiche ridevano forte e di gusto. "The Avengers" non è debole e scolastico come Capitan America e Thor. Il film che sarà nelle sale dal 25 aprile è un action movie fracassone e sontuoso (il Triskelion, la portaerei-base volante dei Vendicatori, è spettacolare). Molto Iron Man centrico, con Robert Downey Jr. unico vero mattatore anche se un po' sopra le righe (fulminanti le sue battute su tic e nevrosi del resto della squadra), The Avengers qua e là strizza l'occhio ai veri cultori della serie senza renderlo indecifrabile per tutti gli altri. Peccato per Bruce Banner (interpretato Mark Ruffalo) l'unico insieme a Scarlet Johansson, un po' piattino (tutta la vita meglio Edward Norton). Al contrario l'Hulk che parla e barrisce è sensazionale. Gli appassionati della serie Ultimate, come il sottoscritto, avrebbero voluto Nick Fury più bastardo, Capitan America sostanzialmente fascista e Thor un svagato figlio dei fiori. Ma è cinema, è per tutti e dobbiamo accontentarci.