Molto indeciso tra Il distruttore dei desideri e Il sesto coyote

 
Destiny oggi è un esperimento fallito di grande successo. Fallito perché non ha mantenuto la promessa di diventare qualcosa di simile al primo game-as-a-service tripla A della storia della console. Un successo perché mantiene una community affezionata e felice di indossare di tanto in tanto  l’armatura da guardiano, saltare a bordo dell’astronave e tornare lassù nello Spazio a combattere per il Viaggiatore. Personalmente la cosa che trovo più affascinante oltre a uno strano (nel senso di non divertente) senso dell’ironia dei personaggi di Bungie è il nome con cui gli sviluppatori battezzano le nuove armi. Nel video c’è una parziale rassegna dei nuovi “ferri del mestiere” previsti per il lancio il 4 settembre dell’espansione Destiny 2: i rinnegati. La storia è un po’ inutile vista la potenza del gameplay e la pigrizia degli sceneggiatori ma essendo io novecentesco dentro ve la racconto. In pratica siamo di fronte a una vendetta per il mentore caduto, il cacciatore Cayde-6. Finita la storia. Nel corso di questa avventura, si legge nella nota di Activision, i giocatori avranno l’opportunità di esplorare nuove regioni, sbloccare nuove abilità, guadagnare una grande quantità di potenti nuove armi e scoprire i segreti perduti di Awoken.