Berkely il meglio di sè lo da tra i sessanta e i settant'anni. Saggi ed eccentrici, canuti e trasandati, placidi e arzilli. Hanno una pace interiore che puoi solo intuire. Ecco perché la colazione a Shattuck avenue è il momento migliore della giornata, perché li trovi tutti lì, seduti ai bar. Professori universitari, hppies, intellettuali, nonni, qualche ex qualche cosa ma in fondo cosa importa? Li osservi discorrere della qualunque con sano entusiasmo. Sono incomprensibilmente sempre affabili, è un'attimo avere la loro attenzione. Di solito i "nonni" che incontri per strada o ti stramaledicono o borbottano avvelenati e distanti. Con questi si parla di tutto senza paura di essere banali bevendo caffè americano e spezzando muffin alla banana. Certe mattine sembrano anche un po' finti tanto sono rasserenanti. Io al liceo la sinistra, anzi l'emilia me la immaginavo così. Una comunità di hippie vecchi, saggi ed entusiasti, di quelli che non danno consigli ma condividono esperienze. Poi in emilia ci sono andato a studiare ma non era così. Capita: coltivare le utopie è qualche cosa che fa bene e non costa nulla. I giovani a berkeley invece no. Gli studenti che trovi ai bar sono meno affascinanti. Si nascondono dietro i loro portatili, nel loro mondo, concentrati su un futuro tutto da prepare. Ho sbirciato anche i loro monitor. Uno di loro controllava su internet i prezzi dell'acciaio. Avrà avuto vent'anni. Uno così lo avrei seguito fin sotto casa. Ma la sera trovi solo loro nei locali. I vecchi sono spariti, riemergono solo al mattino lasciando la cittadina ai giovani che si dividono tra i moltissimi ristorantini che ci sono a Berkely. Qualcuno addiritttura sostiene che tra queste vie ci siano i migliori ristoranti della California. Le guide sembrano convinte a proposito. Ma a Shattuck avenue i posti dove mangiare sono piccoli e per studenti. E moltissimi. Uno ogni quaranta abitanti, ho letto da qualche parte. Lo stesso rapporto della vicina San Francisco. Decidere dove nutrirsi non è semplice. La scelta del ristorante per me è un algoritmo delicatissimo. Ecco le regole: Le guide possono essere uno spunto ma non devono mai dettare i tempi della vacanza. Bene i consigli degli amici ma più bello è scoprire posti nuovi. Cercare sempre di entrare dove si intuisce esserci una storia. Qualcuno o qualcosa deve colpirti. Il tipo di cucina conta ma non deve essere una conditio sine qua non. Con il compagna o la compagna si negozia sempre. Ma più importante di tutto: si mangia quando si ha fame, in quelle occasioni un posto vale l'altro. Siamo così entrati in un thailandese vegetariano. Perlaltro è la cucina più popolare nella via. Non li ho contati ma ci sono un sacco di tai. Il nostro si chiamava Papaya verde. Ho ordinato a caso una cosa col tofu e il curry. Il piatto era abbondante e gustoso. Il tofu ha una consistenza che non appartiene a questa pianeta – a mio parere – ma fa bene, nel senso che è un buon sostituto di cibi che non si può dire che facciano male ma che entrando in contatto con sostanze dubbie o cancerogene potrebbero non fare bene. In passato ho provato a nutrirmi solo con il tofu seguendo i dettami della cucina macrobiotica e, devo dire, ne ho tratto giovamento. Purtroppo la preparazione del tofu è piuttosto lunga così per pigrizia sono tornato a mangiare carne rossa. Ma ero poco più che ventenne, inpaziente ed avventato, ora qualche cosa potrebbe cambiare. E non è detto in meglio
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