Los Angeles. Proprio attaccato a The Grove c'è il Farmer Market. Il primo è un centro commerciale e il secondo un mercato di contadini aperto al pubblico. In entrambi i casi non è così. The Grove è una cittadella per lo shopping. L'espressione cittadella è insopportabile, lo so. Ma in questo caso non saprei come definirla altrimenti. C'è un tram che la percorre, è divisa in strade e all'ingresso al posto del portiere c'è un commesso/a che ti chiede come stai. All'interno laghetti, fontane d'acqua e tutte le più famose marche di vestiti. Il Farmer Market invece dovrebbe essere un posto sano, dove trovare contadini che vendono al dettaglio. Invece no. La California è uno Stato nato agricolo. Eppure, i farmer market a Los Angeles sono pochi e a volte fingono di esserlo. Come nel mio caso. Mi aspettavo infatti un pranzo a base di prodotti dell'orto. Magari qualche formaggio. Chessò una zuppa. Invece dopo aver girato in lungo e in largo ho annotato: quattro macellai con griglia, due italiani, due messicani, un coreano e due non-so. Parliamo di bancarellone mica ristoranti, di quelle che a Milano ti servono il panino con la cotoletta dopo l'una di notte. Ad addolcire la situazione, tavolini di plastica e un tornado di profumi con fragranze che vanno dal fritto di maiale alla salsa di soia. L'unica opzione è stata un banchetto di pesce fritto e insalate di mare. In particolare una insalata gigantesca di gamberetti. Che ho guarnito con thousand island, una salsina rosa leggera quanto una maionese scaldata al Sole. Consiglio l'abbinamento caldamente.