Naughty Bear è un orsacchiotto di peluche che ha qualche cosa che non va. È un po’ sgualcito, ha un orecchio sbeccato e viene tenuto un po’ ai margine dai suoi amici orsi che popolano l’isole dalla Perfezione. Insomma, non è Winnie the Pooh. Anzi, all’ennesima angheria – un mancato invito a una festa di compleanno – decide di farla pagare a tutti rendendo l’isola un inferno. Questo è l’incipit di Naughty Bear, stravagante gioco realizzato da Artificial Mind and Movement per Xbox 360 e Ps3. Per chi non apprezza o nutre delle rivalse nei confronti degli "eroi" che hanno animato la nostra primissima infanzia, la tentazione di prendersela con teneri orsetti, architettando scherzetti e dispetti di ogni sorta è quantomeno allettante. Ma non è la prima volta che un videogame stropiccia l’immaginario delle favole. Fairytale Fight uscito a ottobre dell’anno scorso rivisitava cappuccetto rosso dotando la piccina di un coltellaccio grande quanto lei e mosse di Kung Fu che farebbero impallidire Beatrix Kiddo di Kill Bill. Dieci anni prima di Tim Burton il videogame American McGee’s Alice per Pc e Mac metteva mano all’universo di Lewis Carroll. A differenza però dell’Alice del visionario regista, quella del gioco è più piccola ma armata fino ai denti
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