Dopo 35 anni Microsoft licenzia. La crisi della domanda che ha investito il pianeta ha indotto il gigante di Redmond a annunciare tagli per 5mila unità il che dovrebbe comportare risparmi intorno ai 1,5 miliardi di dollari. Il calo dell'11% dell'utile è da imputare alla crisi certamente ma anche a un cambiamento di paradigma che da qualche anno è in atto: si vendono meno pc, i netbook piaccino di più e vestono bene linux, Vista è stato un flop. All'orizzonte c'è poi quel cloud computing che contiene in se la promessa di disintermediare il modello di business client-server su cui risposa la ricchezza di Microsoft.
I tagli non risparmieranno la divisione entertainment che comprende Zune, Xbox 360 e accessori). Sul piano del fatturato il business Xbox sostanzialmente tiene, lo stesso non si può dire di Zune e compagnia. La divisione dopo essere stata a lungo un puntino rosso in un bilancio nero da alcuni semestri ha raggiunto la redditività. Proprio nel momento in cui Microsoft ha giochi migliori della concorrenza e il suo hardware il prezzo più competitivo tenendo conto della qualità sarebbe una sciagura vedersi ridotto all'osso le performance. Sarà quindi compito del management non smantellare una macchina che sta funzionando.