Conferenza stampa "From Web to Grid". Parlano quelli dei Linden Lab. Fico, mi dico, e ci vado. La vice president americana racconta che sul modello dell’esperienza con Ibm vogliono entrare nei server delle grandi aziende, dietro i loro firewall per creare delle Second Life private per i dipendenti corporate. Mi sembra una privatizzazione di una piattaforma peraltro proprietaria…il che mi fa alzare il sopracciglio. Poi vengono distribuiti i numeri della Second Life italiana. In pratica il 4,3% di tutti gli avatar di Sl sono italiani (siamo la sesta nazione al mondo nel mondo artificiale). In numeri assoluti si parla di poco più di 22mila anime digitali. Mentre il giro d’affari delle transazioni su Sl si aggira sempre in Italia in 530mila dollari (reali).
Alla conferenza stampa oltre al preparato Mattia Crespi di Isn Virtual World, c’era anche una regista, Roberta Cirillo che ci ha spiegato come cambiare le luci e gli attori su Sl sia più semplice che nella vita reale. Alla fin della fiera mi sono divertito. Merito del mio vicino che con una telecamera a mano collegata a un Mac riprendeva tutto con il braccio alzato. Io con la coda dell’occhio ho ammirato il suo impegno stoico a stare in quella posizione per oltre un’ora. L’ho visto tradire una espressione di disappunto quando si è accorto che non riusciva a collegarsi a Second Life. "Hai visto", mi ha detto. "Si parla si parla ma alla fine non funziona".