A Las Vegas nell’aprile dell’anno scorso Ray Ozzie, l’architetto del software di Microsoft si era fatto scappare qualche parolina di troppo. Qualche accenno di troppo sull’importanza dei software as a service, dei servizi via internet. Qualche chiosa di troppo sul fatto che internet e il client devono diventare una piattaforma, esattamente come è sempre stato tra il pc e il software. Oggi, a un mese dall’annuncio del pensionamento di Bill Gates, Microsoft torna alla carica di Yahoo! e mette sul piatto 44 miliardi.
Steve Balmer ci aveva già pensato in passato ma allora fu Bill a frenare. Oggi il campo è libero, con Balmer braccio commerciale e Ozzie mente strategica. A far gola c’è la succosissima torta della pubblicità sul web, gli strumenti del web 2.0 e le applicazioni online. Insomma web tre voltre, in pratica www. E’ lì che si gioca tutto. Costruire una identità digitale. Ccavare in rete un ambiente business e consumer, una scrivania da lavoro o un raccoglitore di foto e social networking da vendere agli utenti. Tutto sul www, a disposizione di tutto. A pagare c’è tempo per pensarci. Magari ci sarà la pubblictà o magari no. Oggi web significa Google. Per questo Microsoft ha scelto Yahoo!, motore in crisi ma di buone speranze, presenza storica della rete, eterno secondo nella raccolta di pubblicità online e di networking di media. Se tutto andrà bene, (si tratta pursempre di una opa ostile) Google non sarà più sola. Ci sarà anche Mahooooooooo