Social media calcetto club

:Chi non ha conosciuto almeno una volta nella vita l’organizzatore seriale di partite di calcetto? Parliamo di individui che hanno l’abilità di prenotare campetti e contemporaneamente convincere chi rischia di non presentarsi sul rettangolo di gioco. Personaggi particolari dotati di doti particolare. Vito Zongoli è uno di loro. Ingegnere del Politecnico di Milano nel 2007 realizza un mini sito web, dove pubblica le partite e raccoglie le iscrizioni. Il mini-sito diventa in meno di un anno un social network. Nasce così Fubles.com. La squadra è un gruppo di giovani ingegneri, età media 25anni. Il sito organizza ogni mese 500 partite per oltre 25mila "atleti" di calcetto. «Sono numeri che non ci aspettavamo, da Silicon Valley eppure siamo in Italia», racconta Mirko Trasciatti, ceo di Fubles che insieme a Giuseppe De Giorgi e Stefano Rodriquez si dedica a tempo pieno a questo progetto. E propria in Italia hanno già trovato dei finanziatori: Marco Magnocavallo (fondatore di Blogo.it), due business angels e un vecchio lupo di mare del venture capital come Elserino Piol hanno investito 300mila euro.
Da un punto di vista tecnologico, l’idea dei ragazzi del Politecnico non inventa nulla. Mette insieme due paradigmi, quello della community e il classico booking online. La forza sta proprio nella comunità di calciatori. «Oltre a organizzare le partite – spiega il ceo – il sito offre classifiche e pagelle. È questo un valore aggiunto che piace molto agli utenti. Al termine dell’incontro i giocatori sono chiamati a dare un voto in forma anonima a chi ha partecipato. Se poi qualcuno non si presenta per due volte viene escluso dal sito. Riceviamo mail di protesta di chi, pentito, vuole a tutti i costi rientrare».
Il modello di business si basa sulla pubblicità e su accordi con chi gestisce i campetti. Attualmente sono 1.100 squadre iscritte ed oltre 1.500 centri sportivi registrati nel circuito. Ma le ambizioni si spongo oltreconfine. «Stiamo organizzando i primi incontri a Madrid e New York – afferma orgoglioso Mirko Trasciatti -. Se tutto va bene potremmo addirittura esportare questo modello all’estero. Per una volta saremo noi a insegnare qualche cosa agli americani». Come avviene nel calcio.

pubblicato su nova del 17 marzo