Sono a Chicago. Per lavoro. Mi ricordo bene che quando ero piccolo ridevo come un matto pensando a Chicago. Ci-cago, capite? Mi faceva sbellicare dalle risate una città che era anche una operazione corporea. Ero veramente piccolo e mi avevano appena inculcato che le operazioni corporee erano qualche cosa di cui aver pudore. Non sapendo bene cosa fosse il pudore intuii subito che si trattava di qualche cose di proibito e in quanto tale altamente ridicolo. Quest’ultimo passaggio va spiegato: fin da piccino ho collegato il vietato al ridicolo…lo faccio anche adesso infatti trovo esilarante tutti i divieti più o meno insulsi. E comnunque le dita puntate e i moralisti…ma questa è un’altra storia. Comunque, torniamo a Chicago. Che in realtà si pronuncia scicago. Con la sci esagerata. Mentre la pronunciavo correttamente ho pensato a uno sciatore. A uno sciatore intento a scaricare sciando. Mi vergogno a dirlo, ma mi sono sbellicato dalle risate come quando ero piccolo…Forse non tutto è perduto, ha detto Goozo
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