I numeri di Nintendo – che ha chiuso l'anno fiscale al 31 marzo – descrivono bene due fenomeni paradossali che stanno agitando l'industria videoludica. Il primo, è banale lo so, è la conferma di Wii e Ds come le migliori console sulla piazza planteraria. La macchina da gioco domestica ha venduto 26 milioni di pezzi (oltre 50 milioni dal lancio) e quella portatile dal lancio ha superato la "soglia psicologica" dei 100 milioni di unità. Per dirla in un altro modo, solo la mitica Playstation 2, sinonimo di videogame nel linguaggio comune, aveva superato quel livello. Questi due record ribadiscono ancora una volta che Nintendo facendo di testa sua (come al solito) ha modificato equilibri e regole di una industria introducendo una nuova modalità di gioco capace di coinvolgere persone fino ad allora lontani da joystick, manopole e diavolerie varie.
Complimenti a Iwata e a Miyamoto i due uomini simbolo della Nintendo che sono riusciti a far entrare nelle case della famiglie un aggeggio elettronico in più. Tuttavia, se il successo in termini di hardware è indiscutibile, quello sullo software mette in luce i limiti dell'espansione straordinaria della grande N. Se guardiamo bene i numeri ci accorgiamo di una peculiarità della console giapponese. Nell'anno fiscale 2009 sono state venduti 197 milioni di giochi per la Ds e 204 milioni per la Wii. In rapporto alla base installata ovvero alle console attive sul territorio, fanno poco meno di due giochi per Ds e quattro per Wii. Per dirla meglio, in dodici mesi ogni possessore di console ha comprato in media rispettivamente due e quattro game. Sottolineo: in media. Non un granché in termini di software. Sopratutto per quanto riguarda la Ds. Certo, il confronto non va fatto con altre console e neppure andando indietro nel tempo. Indubbiamente la crisi ha pesato su questi numeri e altri gruppi videoludici rivali metterebbero senza pensarci troppo la firma su questi risultati. Quello però che lamentano molti appassionati è una mancanza di titoli "blockbuster", di giochi di qualità. Se guardiamo la classifica dei videogiochi più venduti per Wii e Ds troviamo titoli vecchi di alcuni anni. Negli ultimi dodici mese non è uscito un granché. Non a caso chi ha comprato da poco la Wii si è dovuto "accontentare" dei vari Wii Sport o delle sempiterne saghe di Mario e famiglia. I pochi esperimenti di gioco adulto hanno raccolto pochissimo in termini di vendite. Il che potrebbe significare solo due cose: o che la Wii è buona per giocare a Tennis in famiglia e a poche altre cose. Sostanzialmente si tira fuori con gli amici e poi la si chiude nel cassetto. Oppure che il pubblico casual della Nintendo va introdotto a una nuova tipologia di gioco diversa che funziona bene su altre piattaforme (Xbox 360 e Sony) e di cui l'utente Nintendo non ha contezza.
Qui in sintesi i pochi rosei risultati finanziari: utile netto a 2,1 miliardi di euro (+8,5% rispetto all'anno precedente). Vendite a 13,9 miliardi (+9,9%), utile operativo a 4,2 miliardi (+14%). Per l'anno fiscale che termina nel 2010 Nintendo prevede un utile operativo in calo dell'11,8% (inferiore alle aspettative degli analisti) e un fatturato in leggerissima flessione (-2,1%). Segno più per l'utile stimanto in crescita del 7,5%.