Ma i mostri no

Lo scorsa estate a Tokio nel quartiere di Akihabara non potevi far finta di non conoscere Monster Hunter 3. Nei game store, tra pupazzetti e cartonati di mostri ad altezza uomo non c’era plasma dove non girasse una demo del videogioco di Capcom. Il passaggio del terzo capitolo di questo gioco di ruolo tanto osannato in Giappone quanto poco conosciuto in Occidente da Ps3 a Wii è stato accompagnato il quel di Tokio da una campagna pubblicitaria possente che ha fruttato vendite per oltre un milione di copie. In Italia Monster Hunter 3 è passato un po’ sottotraccia rispetto ad altri titoli per Wii. Eppure, sotto il profilo della longevità e del gameplay rappresenta un interessante diversivo rispetto ai titoli casual a cui ci ha abituato Nintendo. In primo luogo per la componente multiplayer che ben si adatta alle operazioni di caccia. Scopo del game – è intuibile – è ammazzare mostri. L’azione si svolge in un tempo sospeso: un po’ "terra selvaggia" un po’ Giappone antico. Prima del combattimento occorre scegliere l’arma giusta, preparare pozioni, migliorare l’armatura per sfruttare i punti deboli della preda. Il gioco da questo punto di vista è tutt’altro che semplice. Le battute di caccia vanno preparate con attenzione. Ma, per fortuna, il tono è leggero, nessuno si prende sul serio e anche chi è – giustamente – contrario alla caccia non si sentirà in colpa. Peccato che la pugna non sfrutti a dovere il Wiimote (si smanaccia senza eleganza).
Da non perdere sti video….