Tre videogame che mi hanno sottratto un pezzo di vita

Tempo di liste.

Duke Nuke Forever.  (xbox 360) Colpa mia, ho voluto a tutti i costi finirlo. Eppure sai dall'inizio che sarà un ineluttabile alternarsi di battute scontate, smargiassate e pose machiste. Un po' come i cinepanettoni di Natale (si chiamano cos'?), filmetti modello Boldi-De Sica tutti rutti e  stereotipi. Quelle commedie degli equivoci che di equivoco hanno davvero poco, eppure ti rilassa quasi alla noia. Sopratutto dopo cena, se quello che chiedi è un lento oblio. Il "Duca" ha quell'effetto. Difficile resistere quando serve spegnere il cervello.

Kirby e la stoffa dell'eroe (Wii). Non amo particolaramente i paltaform perché se sbaglio per due volte di seguito un salto sudo, mi stresso e tratto male chi mi è intorno. Ma alla Nintendo sono i migliori al mondo in questo tipo di giochi, il che è una garanzia e poi quando sono fatti bene sono rilassanti come suonare uno strumento musicale. Resta l'ostacolo dei personaggi zuccherosi, che sono un mio limite. Kirby poi è particolarmente insulso come Barbapapà (entrambi rosa guardacaso). Ci ho giocato con la moglie per provare a stemperare l'impatto con il batuffolo morbidello. Lei si è prestata, ha imparato velocemente e si è appassionata. Va detto, che la storia per bimbi è piacevole. Senza scambiarci parola, l'abbiamo finito in silenzio. Solo qualche consiglio tattico. Ogni tanto.

 

Skyrim Sai dall'inizio che sarà un massacro. Che mangerà ore e ore della tua vita. Quando ti ritrovi a inventare pozioni, cucinare la bistecca di mammut e cucire il vestito al tuo elfo, allora capisce che è troppo tardi. I giochi di Bethesa sono mediamente una maledizione per chi lavora. Ti tracinano in un mondo da cui è difficile allontanarsi. Consiglio: va razionato come il pane con la nutella e il caffè alla macchinetta.