Due piani di lettura, due registri, due velocità per due età differenti. Lo sa bene chi ha visto uno dei due Lego Movie (l’ultimo è uscito un paio di settimane fa, tipo l’8 febbraio). Chi poi lo ha fatto con un bambino piccolo lo capisce ancora meglio. Quando i personaggi Lego parlano ridono i grandi, quando c’è la battaglia si accendono i piccini. Più sbilanciato sugli adulti che sui bambini l’ultimo Lego Movie 2 è M-ERA-VI-GLIO-SO come la canzoncina tormentone peferita dal portagonista Emmett Brickowski. Oddio, meno meraviglioso del capitolo uscito nel 2014, ma comunque uno spasso. Vive di gag, di trovate, a volte sembra che voglia raccontarti qualcosa di vero poi subito dopo ti accorgi che non è così e che sta solo vendendo mattoncini e personaggi Lego. Poi però cambi idea e ti sembra tutto il contrario. Se la prendi troppo dal verso cerebrale non funziona. E’ un videoclip, va seguito tutto di un fiato. Ti viene da dire che il sequel non aggiunge molto, che si ripete, che non ci sono poi queste grandi trovate. Se invece ti lasci trasportare, magari tenendo d’occhio il figlio, per capire se gli piace o no – cosa normale quando scegli si andare al cinema con chi è meno alto di un metro e venti – allora un po’ te ne freghi e abbassi le difese. Lasci scorrere, perché in fondo sei andato a vedere un film fatto con i mattoncini. E, se per tua sfortuna sei stato costretto in quanto papà a sorbirti Ben 10, Peppa Pig o Masha e l’orso o le principesse Disney sai che ti è andata davvero di lusso.
Ps. Tra tutti salvo solo Capitan Mutanda. Ma quello piace solo a me.