Ventidue milioni di italiani passano 88 minuti al giorno su internet. Lo dice lo Iab, l'associazione che si occupa di comunicazione interattiva e monitora il mercato dell'advertising. Ma come si valuta il tempo che passiamo online? Ottantotto minuti sono poco meno un'ora e mezza. Dura altrettanto un film alla televisione che però è interrotto da quattro o cinque intermezzi pubblicitari. Su internet l'attenzione è qualitativamente diversa da quella davanti al piccolo schermo. Sul web non ci limitiamo a seguire un filmato, scriviamo, magari ascoltiamo musica, leggiamo le notizie o semplicemente giochiamo. Quindi come si misurano questi 88 minuti in termini pubblicitari? E chi sono questi 22 milioni di italiani? Non è semplice rispondere a queste domande. Chi si occupa di pubblicità sa che un'ora e mezza è abbastanza per convincere un investitore a puntare sul web. Ma l'efficacia dello spot digitale è tutt'altro che chiara. Anzi è più che mai oggetto di dibattito. Nel senso che non si hanno le idee chiare sulla forma del messaggio promozionale. Non si è ancora capito bene se la pubblicità su internet abbia l'aspetto del banner o quello del link. Se sia più efficace occupare lo schermo con logiche televisive o affiancare un contenuto consigliando percorsi di lettura alternativi. Non si sa con certezza nulla. Si hanno solo numeri. Anzi, minuti.
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